Poesie

La solitudine delle parole.

Pubblicata nel 2018, è una raccolta di poesie haiku di origine nipponica. Nella sua forma classica il componimento consta di 17 sillabe di cui 5 nel primo verso, 7 nel secondo e 5 nel terzo.
Il poeta in queste liriche arriva a toccare l’anima di chi legge per la forza dei sentimenti che riesce a tirare fuori dai fatti comuni della vita. In un traboccare di sentimenti possenti l’aijin (poeta) fissa i ricordi che diventano richiamo di un tempo passato ma che nuovamente rivivono e si fanno presente.
Per comprendere la grazia, la dolcezza e gustare il sapore di ogni haiku, occorre rallentare il tempo (oggi frenetico e veloce), svuotare lo spazio (oggi saturo), creare un intervallo (oggi inesistente), e come un monaco eremita, osservare il silenzio tra un haiku e l’altro.

 

 


Zefira

Opera pubblicata nel 2015, è una silloge di poesie che narrano dell’amore. Un Amore che trascende il tempo e sublima l’umano.
I versi di questa raccolta poetica non sono caos ragionato di parola, sintesi intellettuale, speculazione letteraria, versificazione d’élite, ma sentimento puro, sensuale urgenza, mancamento spirituale, smarrimento improvviso che, dinanzi alle regole dell’amore, agli imprevisti della realtà ed alla brevità della vita, non fugge e s’improvvisa saldo paladino, d’amore armato. In Zefira l’estro del poeta vola alto, tessendo delicate trine di fragili versi, suggeriti e dedicati alla donna ideale, ad un tempo angelica e carnale, che il lettore ben gli invidia e non fa fatica a fare sua.
Zefira è l’accorata preghiera del poeta all’amata, recitata a cuore aperto, cui confessa le sue debolezze e passioni d’uomo e le sue certezze di credente.
Zefira quindi, s’accompagna al poeta e si svela e dispiega in leggiadri movimenti che richiamano al tempo stesso le stagioni e i giorni della vita.
Ecco il motivo per cui questo libro è diviso in quattro momenti: mattutino, lodi, vespro e compieta.

 


A piedi nudi

Pubblicato nel 2012, è una raccolta di poesie che rappresenta un itinerario di riflessione poetica e di esperienza spirituale. Si intuisce, leggendo questo libro, che ciò che veramente conta, per un credente, non è vivere una vita religiosa, quanto vivere la religiosità della vita.
Avere e vivere il senso religioso è ciò che ci aiuta a scendere in profondità e cercare l’essenzialità della vita stessa. Leggendo le poesie di questa silloge vengono in mente le parole di Enzo Bianchi, il quale sostiene che la poesia ha una forza spirituale in grado di muovere e commuovere il cuore degli uomini.
La poesia, in questo caso la poesia religiosa, è un dono soprannaturale che si dona all’umanità per proporre una via di umanizzazione universale.

 

 


Per amore e per diletto

L’amore / non cerca il sapere / Né lo teme perché / un bel canto porta / leggero nel cuore / che ognor s’avvampa / e il suo vivere sogna / tra profumate rose e / per amore e per diletto / sol s’adopra e nulla più.
Tutte le liriche contenute in questo libro, uscito nel 2008, sono state scritte su cartoline che l’autore spediva per posta o consegnava a mano alla sua amata donna e col tempo, poi, sono state raccolte e pubblicate in questo volume. In questa silloge poetica l’amore pur rivolto alla donna amata, trova un orizzonte e un respiro più ampio creando un’osmosi tra l’umano e la natura.
Un’opera che trova nella lettura il piacere e la riflessione su un tema, quello dei sentimenti amorosi, tanto personale quanto universale.

 

 


Il volo dell’aquilone

Vol d’aquilone / nel vento i miei sogni / filo sottile. E’ l’haiku che apre il libro de Il volo dell’aquilone, edito nel 2004 dalla casa editrice Empiria (Roma).
E’ davvero un libro prezioso di 150 poesie scritte nello stile nipponico della forma classica dei tre versi di 5,7,5 sillabe. Quando il “virus” dell’amore per la natura, per i suoi colori, i suoi odori, la sua luce, penetra nell’anima, nel cuore, nella coscienza, non c’è altro antidoto che svelare tutto ciò una seconda volta attraverso la creazione e l’espressione dell’Arte.
Nasce così la voglia irrefrenabile di voler trasmettere agli altri le sensazioni, le emozioni che si provano guardando un tramonto, aspettando l’aurora, contemplando un fiore, respirando con la natura le sue stagioni.
Questo libro, con prefazione di Michiko Nojiri (Presidente del Centro Urasenche di Roma), cerca di trasmettere questa esperienza interiore proprio attraverso la poetica degli haiku.

 


I miei giorni (di)Versi

è un libro di poesie, pubblicato nel 1996, che racconta come i giorni di ciascuno di noi non sono mai tutti uguali; mai una esperienza è uguale ad un’altra. Diversi sono i tempi e i luoghi ove si concretizza la nostra storia.
E accanto a questa diversità della vita concreta c’è un’altra diversità invisibile agli occhi degli altri, una diversità nascosta nel cuore di ognuno di noi: è l’esperienza interiore.
In questa silloge c’è anche una diversità stilistica e tematica in quanto i componimenti poetici risentono della distanza di tempo della loro nascita.

 

 

 


Fogli Sparsi

Nella presentazione di questa antologia di poesia, Fogli Sparsi, stampato nel 1983, così scriveva la poetessa Maria Luisa Spaziani: “Credo che manifestando la propria poesia un poeta offra agli altri sé stesso e la propria cultura pretendendo, come unica contropartita, il rispetto di quell’io messo ormai a nudo e quindi indifeso e vulnerabile”.
Un’antologia che curai con molto impegno (raccogliendo fogli sparsi di poesie di colleghi della Banca Nazionale del Lavoro) e che ebbe un enorme successo di pubblico (furono stampate e distribuite migliaia di copie in Italia e a l’estero) e di critica su riviste e quotidiani.
Fu una scommessa (quella di curare e realizzare la mia prima antologia) vinta al di sopra di ogni mia aspettativa.
Ero certo (e lo sono tuttora) che ogni poeta che inizia la sua strada compie un gesto necessario alla poesia in generale, aggiunge qualcosa alla storia dell’uomo anche se quella poesia è destinata a scomparire.
Arricchisce il subconscio collettivo e compie un gesto di natura altamente civile.